3 marzo 2007

IL LAVORO NOBILITA...


Non so cosa scrivere.

A volte ti metti lì, davanti al computer, e non ti viene in mente niente.

Eppure ne avevi e ne avresti anche adesso di cose da dire, da scrivere. Lo chiamano il blocco dello scrittore, che poi io non sono uno scrittore, mi piacerebbe ma non lo sono, e, quindi, non posso avere questo blocco. Io i libri li leggo. A volte, spesso, quasi sempre li annuso, li osservo.

Avrò il blocco del lettoreannusatoreosservatoremanonscrittore, ma non penso perché continuo a leggere, annusare, osservare.

Forse è il blocco del lettoreannusatoreosservatoremanonscrittorechecomunqueogni_

tantooanchespessociprovaascrivere.

Sì, deve essere questo, mi sembra anche di averlo letto da qualche parte, chissà, forse in una rivista. Immagino il titolo in copertina: il blocco del lettoreannusatoreosservatoremanonscrittorechecomunqueogni_

tantooanchespessociprovaascrivere, superatelo col tantra. Non è possibile, con tutto lo spazio che occuperebbe questo, dove la metti poi la figa con le tette di fuori?

Sarà stato il B.D.L.A.O.M.N.S.C.C.O.T.M.A.S.C.P.A.S. e l’acronimomania nei teenagers, così lo spazio per la gnocca rimane e se sei un bravo impaginatore (si dice così?) riesci anche a far entrare i capezzoli nei buchi delle O…

Comunque, quale sia il blocco, io continuo a non riuscire a scrivere…

Forse non dovrei concentrare tutta la mia attenzione su questo.

Probabilmente un docente di scrittura creativa mi direbbe di distrarmi, di non focalizzare tutto me stesso sul problema, e continuerebbe dicendo che dovrei trarre spunto da quello che mi sta intorno, una scrivania, la playstation, la copertina di un libro d’anatomia, ma in questo momento qualsiasi cosa richiama alla mia mente fantasie sessuali con quella giovane professoressa d’italiano dal cognome francese…

Adesso la immagino lì, mora, nuda, in ginocchio sulla scrivania mentre gioca con la consolle ed io, dietro, che riporto le sue disarmanti forme rotonde (che non vorrebbe avere) sul manuale d’anatomia.

No.

Non ci siamo.

Non funziona.

In fondo come si può ascoltare un santone della creatività, come si fa a credere ad uno che ti dice che è capace di insegnarti a scrivere, il che è già difficile, e, addirittura, in modo creativo, quindi diversamente dagli altri!

È come pensare di poter imparare ad essere alto, o con gli occhi azzurri… o lo si è o no!

Certo, si può fingere, mentire, e, a volte, il risultato è più che sufficiente, addirittura buono, ma non è vero, non si è veri!

Non è questione di un machiavellico fine, non voglio imparare a scrivere con la creatività di un altro, voglio la mia!

E se è mia nessuno può insegnarmela…devo trovarla da solo.

Proviamo di nuovo.

Il letto.

La giacca della moto.

La stampante…

Niente, sempre la professoressa… ecco l’infernale macchina che vomita luculliane quantità di stampe rappresentanti lei, ancora nuda, ancora mora, sempre più infinita (come può non volere ciò che io trovo così ammaliante?), distesa sul letto con indosso solo la mia giacca aperta, le sta larga, e, immerso in questo mare cartaceo, io che tento di non annegare ingerendo quanti più fogli possibili, vegetariano cannibale…

No.

Non ci siamo.

Non funziona.

Chissà, forse dovrei trovare l’ispirazione dentro di me e non nelle cose che mi circondano, ma la mia mente in questo momento è un’autostrada verso Torino il quindici d’Agosto… le idee le vedo, sono lì, mi basterebbe invertire la marcia e mi troverei in un ingorgo di pensieri, ma non ci riesco.

No.

Non ci siamo.

Non funziona.

Aspetta… forse… ma sì, ecco, ho trovato finalmente!

Ora so cosa scrivere.

A volte ti metti lì, davanti al computer, e non ti viene in mente niente.

Eppure…


1 commento:

Anonimo ha detto...

Il lavoro mobilita... ma che fatica!

Brooklyn

Si vola, dai! Saranno trenta metri, quarantacinque dicono in tv. Sentiamo l'aria in faccia, abbassa i vetri,  sentiamo tutto ora ...