7 novembre 2006

BLUES


Una sera è vino.
Non uno champagne francese o un Berlucchi, non è un vino elegante, caro, famoso, non un vino frizzante, e nemmeno uno trasparente, cristallino, bianco, chiaro e pulito. No, è un rosso da poco, scuro e sofferto, sinceramente sporco, pestato con i piedi, niente macchine, niente tecnologia. Un vino da cui non ti aspetti molto se non verità e sudore, e dal quale di solito non ottieni nulla se non verità e sudore, e a volte neanche quelli…
Una sera è la tua stanza in disordine.
La guardi, la osservi, rifletti su da farsi, ponderi, decidi e alla fine agisci, riordini ma dopo alcuni minuti, al massimo ore, lei è tornata come prima, peggio di prima, e tu pensi che forse è meglio lasciar perdere, che tanto non cambierà e non cambierai mai.
Una sera è soltanto musica.
Musica che fa volare, ma comunque musica.
Tutte queste sere è il miglior vino tu abbia ma bevuto, musica che non è mai soltanto musica, una stanza che ti assomiglia…
Una sera è questa estate postuma, questa sorta di malinconia differita ma palese.
È il venerdì del villaggio, la tristallegria che provi pensando alla gioia di domani ma anche alla noia e alla tristezza di domenica.
Una sera è neve in agosto.
Qualcosa che non prevedi e che ti sorprende nel bene e nel male, è brodo quando ti aspetti le lasagne e lasagne quando ti aspetti il brodo, non importa se ciò che credevi e poi non è sia meglio o peggio, l’importante è la sorpresa, sempre e solo la sorpresa.
Una sera è il tempo perduto, le cose iniziate che non finirai mai.
L’armonica chiusa in un cassetto, il libro di anatomia del disegno, i pattini, le chine, il pianoforte, tempo perso nel miglior modo possibile…
Una sera sono le parole ruvide, quelle che grattano dentro.
Parole che fanno capire che i sentimenti non sono affetto e dolcezza ma rabbia e grida e mal di stomaco. È la sera in cui ti rendi conto che amore non fa rima con cuore ma con odore, che l’amore vero non ha la A maiuscola ma troppe R.
Una sera è un bicchiere di Porto rosso davanti a un film, magari “Tutte le ore feriscono…l’ultima uccide” di Melville.
Una sera è tutto.
La stessa sera è niente.
Ogni sera è Lui che non c’è più e la colpa è anche un po’ tua, un po' tanto...
Una notte siete voi sulla spiaggia con la stagione ormai conclusa.
Quella notte è lei che ti chiede quanto ti stai frenando da zero a dieci, e tu che menti, chissà poi perché…
Una sera è Sonny boy Williamson.
Un’altra è Hank Williams.
Ogni sera sono i buchi alle tue orecchie che servono a non dimenticare.
Una sera è campi di cotone e schiavitù e fatica e rabbia e disperazione.
La stessa sera è qualcuno che in tutto quello trova una speranza, trova la voglia di esprimersi e tira fuori dalla tasca la sua migliore amica…
Una sera è come fa uno così a stare con una così?
Una sera è ho bisogno di tempo per pensare.
Una sera è la tua semplicità così complessa…
Sei tu, cresciuto troppo in fretta eppure ancora così bambino da parlare con la luna, costantemente all’inseguimento di ciò che hai paura di raggiungere.
Una sera è frenesia, foga, bulimia alimentaresentimentalesessuale che conduce nell’unica direzione possibile, in fondo a destra.
Una sera sei tu che hai paura, paura di perderla.
È la sera in cui sei così miope da non renderti conto che non si può perdere quello che non si ha.
Ogni sera è quello che penso e quello che faccio.
Stasera sono io che piango e rido al ricordo del più bell’assolo che abbia mai incontrato.

8 commenti:

domitilla ha detto...

mi inquieti.

ruttolomeo ha detto...

meglio inquietare che quietare...

Anonimo ha detto...

Bella Ruttolo. Le sensazioni sottopelle non dipendono dalla rasatura che hai o dal posto dove vivi, dipendono da se ce le hai o no e basta, e questo è bello perchè ti senti la gente un po' più simile. Pero' col baffo del mondiale sembravi un po' più pazzo. E carrrrino!

Anonimo ha detto...

quel che hai scritto mi ha emozionata a toccato il cuore!sento le mie esperienze passate ben descritte... sepur scritte da chi ne ha passate didiverse... le proprie...

Anonimo ha detto...

quello che hai sritto è stupendo!!ho sempre pensato anche io che amore faccia rima con odore!!!
buona serata

ruttolomeo ha detto...

beh, grazie a tutte e due! ah, se devo indovinare, visto che quella prima di te è LUNA, tu sei LALTRA...

domitilla ha detto...

Beh allora se devo dirla tutta, mi sono emozionata anch'io ma emozionata è una parola che non mi piace perchè vuol dire tutto e niente.Emozione pùò essere spavento, felicità, commozione, paura...la verità è che non ho voluto dire cosa veramante penso qua, dove tutti (e quali tutti?)possono leggere e variamente interpretare.
Cosa veramente penso di questo blues lo sai, spero tu lo abbia capito e se così non fosse cercherò di spiegarmi meglio.
Il fatto è,tornando alle emozioni,che mi sorpendo, mi commuvo, mi impaurisco ogni volta che sento la tua voce,tocco le tue mani; anche adesso ho lo stomaco attorcigliato, il caldo che sale e gli occhi che sembrano freddi.

domitilla ha detto...

P.S. Secondo me, indovina un po' chi è, è Patrick Suskind(chiedo scusa per l'errore ma non trovo la dieresi, chiedo inoltre scusa per la pignoleria).

Brooklyn

Si vola, dai! Saranno trenta metri, quarantacinque dicono in tv. Sentiamo l'aria in faccia, abbassa i vetri,  sentiamo tutto ora ...