Nel corso breve di ventiquattrore
Negli attimi che sembrano infiniti
un tizio ha preso e poi reso il mio cuore
all'ufficio degli organi smarriti.
"Ce l'hanno riportato, ecco a lei.
È usato, ha un po' di strappi e cuciture".
Mi piace, dico, in fondo non sarei
quello che sono senza le paure,
i sogni, i peli, il cielo e i miei pruriti.
Però lo lascio qua e prendo un orecchio.
che inchioderò sul petto con tre viti
e quando stringerò un bambino, o un vecchio
lui sarà lì, a distanza d'affetto.
E della donna, si sentirà il canto,
che ha un orecchio appeso sopra il petto
e il cuore che ha viaggiato e pianto tanto.
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