20 gennaio 2008

JAMAIS VU


Ci si abitua a tutto.
Forse.
Forse non proprio a tutto.
Ci si abitua a quasi tutto. Già, quasi a tutto.
Basta poco tempo, e ogni volta ne serve sempre meno.
E allora cosa fai? Fai quello che ti sembra più logico, cambi.
E cosa cambi? Cambi quello che non hai paura di perdere, cambi la macchina, anche se per farlo dovresti cambiare pure lo stipendio, ma hai paura, quindi mantieni il lavoro e cambi solo la macchina, magari usata ma diversa, così, per cambiare. Oppure cambi pettinatura, ma resti sempre uguale, solo con i capelli più corti.
E se non cambi, aggiungi. Compri un altro PC, questa volta lo prendi portatile, che non si sa mai, può sempre servire fuori casa, magari al lavoro. Poi lo lasci sempre lì, accanto al fisso, dopo un po’ ti dimentichi anche di averlo.
Arrivi fino a cercare emozioni nuove, che ancora non conosci appieno, ma ti accorgi dopo pochi minuti che ci si abitua anche alla paura, non ci sono eccezioni alla regola.
È tutto come le caramelle, gli scacchi, il biliardo. La prima volta trovi gusti nuovi, idee spiazzanti, geometrie assurde, poi tutto sa di limone, o menta, le idee si ripetono sempre uguali, e la geometria piana è stata sviscerata da secoli, o da millenni.
È tutto come la vita.
Ci si abitua a tutto.
Forse.
Ci sono momenti in cui ti sei già abituato anche a quello che non hai mai visto, I francesi lo chiamano déjà vu, tutti lo chiamano déjà vu, un sentimento familiare per cose o situazioni che non dovrebbero esserlo, familiari.
Ma i francesi hanno anche un modo per indicare il contrario, la sorpresa di fronte a situazioni conosciute, una sensazione molto più rara, tanto che tutti gli altri non la chiamano così. Non la chiamano nemmeno con altre parole. Non la chiamano.
I francesi dicono jamais vu.
Ci si abitua a tutto.
Forse.
Forse non proprio a tutto.
Ci si abitua a quasi tutto. Già, quasi a tutto.
Però, ogni volta che ti vedo, anch’io, e non sono francese, dico jamais vu.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La fine mi ha sorpreso, ma forse è il ruolo di ogni fine. Ma non sempre sorprende, a volte strazia.
Non scrivo chapeau perché è déjà vu.

Brooklyn

Si vola, dai! Saranno trenta metri, quarantacinque dicono in tv. Sentiamo l'aria in faccia, abbassa i vetri,  sentiamo tutto ora ...